A livello mondiale, il catalogo KOMET è il più ampio e ricco di strumenti diamantati e frese in acciaio e carburo di tungsteno.
Per l’apertura della camera pulpare non c’è che l’imbarazzo della scelta nel reperire gli strumenti più adatti.
L’ergonomia operativa richiede scelte immediate e razionali che garantiscano un lavoro di qualità e non facciano perdere tempo tempo prezioso all’operatore e al paziente. Per questo motivo - sempre più spesso - gli strumenti utili per una determinata operazione vengono forniti già assemblati in un kit. Su suggerimento del Dr. Giuseppe Squeo di Bari è stato creato il kit specifico LD1250A che consente:
1. l’apertura iniziale della cavità con la diamantata S6830L. La forma a pera allungata consente una maneggevolezza eccezionale ed evita allargamenti indesiderati a livello coronale. Una volta sfondato il tetto della camera pulpare si può passare agli strumenti successivi per …
2. … l’allargamento cavitario con le frese in carburo di tungsteno a testa non tagliente H269(Q)GK. La testa non tagliente fa da guida durante il lavoro di asportazione e impedisce lo sfondamento del pavimento della camera. Il taglio a lame rilascia una superficie liscia, senza le striature provocate da strumenti a grani diamantati, a tutto vantaggio della futura otturazione con guttaperca.
3. A questo punto occorre eliminare eventuali sottosquadri con le frese a palla H1SM e H1. Queste frese devono raggiungere non in rotazione la zona al di sotto del sottosquadro e devono eliminarlo lavorando in uscita.
4. Altra importantissima fase è quella dell’eliminazione dei triangoli di dentina che residuano nel tratto coronale dei canali. Con l’Opener OP10 è possibile rimuovere in brevissimo tempo le interferenze coronali e gli ostacoli che impediscono ai KFile di raggiungere l’apice.
Tutti questi strumenti sono alloggiati in un pratico portastrumenti autoclavabile con la marcatura laser delle sigle per facilitarne il riordino.
La preparazione della cavità di accesso è senza dubbio la chiave del successo in endodonzia.
La forma della cavità d’accesso è realizzata con strumenti rotanti ad alta velocità a testa lavorante, ma per la rifinitura si utilizzano frese a punta non lavorante oppure inserti sonici e/o ultrasonici.
Il compito delle frese a punta non lavorante consiste nella rifinitura delle pareti e nella rimozione di qualsiasi interferenza coronale che possa ostacolare l’imbocco canalare, anche di canali supplementari.
La punta liscia rispetta il pavimento della camera ed evita un’asportazione eccessiva di sostanza dentale.
Per reperire tutti gli imbocchi è importante conoscere l’anatomia di ogni singolo dente e soprattutto disporre di strumenti che rendano facile e sicura la rettifica delle pareti cavitarie, senza sfondare il pavimento camerale.
Strumenti utilissimi per trovare gli imbocchi e rifinire le pareti della cavità d’accesso sono:
1. La fresa H1SML è una rosetta endodontica a gambo lungo (ISO 205) ed extra lungo (ISO 206) per la ricerca degli imbocchi, provvista di un collo sottile. La sua caratteristica peculiare è permettere un controllo visivo eccezionale, garantendo insieme elevata sicurezza ed efficienza di taglio.
2. La fresa con punta liscia di sicurezza possiede tutti i requisiti per rettificare le pareti cavitarie, lasciando una superficie liscia e regolare. Si distingue da frese analoghe della concorrenza perché non presenta alcun gradino tra la testa liscia e le lame taglienti. In questo modo non produce a sua volta mini-interferenze, che disturbano l’accesso degli strumenti all’apice e il successivo flusso della guttaperca.
La fresa con punta liscia di sicurezza esiste in una versione a lame continue art. H269GK e in una versione a lame tacchettate H269QGK. Questa seconda versione possiede un taglio ancora più dolce e controllato rispetto alla versione tradizionale.
Gli strumenti KOMET aiutano l’operatore a pianificare il successo clinico perché rispondono ai bisogni operativi insieme dello specialista e del generalista.